lunedì 5 dicembre 2011

Hoshi o ou kodomo

Hoshi wo ou kodomo
Asuna è una bambina delle elementari che quando non è impegnata nei lavori di casa e nello studio, si reca ad ascoltare la radio nel suo luogo segreto sulle montagne. Si diverte a sintonizzare i canali della sua radio attraverso una strana pietra, un ricordo del defunto padre. Un pomeriggio, in compagnia del suo curioso gattino, si sintonizza su una strana musica. Il giorno seguente, nella speranza di riascoltare quella misteriosa melodia, si imbatte in un mostro ma un ragazzo misterioso la salva e le confessa di provenire da un altro mondo: Agartha. Qui ha inizio il suo viaggio personale; il viaggio per imparare a dire "addio".


Commento di Picchi

Hoshi wo ou kodomo
Ancora una volta il tema principale è la perdita e il suo conseguente distacco. Ricordiamo la sua opera principale "5 Centimeter Per Second" o la minore "La Voce delle Stelle" (edito in italia da D/visual) entrambe con lo stesso tema di base. Un tema universale così come lo è Agartha, il mondo fantastico ideato dal regista, in cui le popolazioni richiamano le culture di tutto il mondo.
Sono rimasta un po' stupita dal lunghissimo titolo inglese dato dagli stessi autori "The children who chase lost voices from deep below", quando il titolo originale in giapponese tradotto sarebbe molto più corto: "La bambina che insegue le stelle". Ma lasciando perdere queste inezie, ho notato alcune imperfezioni e mancanze nella sceneggiatura che tuttavia non precludono la buona riuscita di questo anime di due ore. Shinkai stesso ha ammesso di aver preso spunto da alcune opere del grande maestro d'animazione giapponese Hayao Miyazaki, come "Laputa, il Castello nel Cielo" o anche "La Principessa Mononoke. Impossibile ormai non fare paragoni o non essere influenzati da un tale genio e dallo Studio Ghibli.
Senz'altro un'opera di minore valore rispetto ai Ghibli ma per la bellezza dei colori, dei disegni, degli sfondi e la particolarità con cui ogni dettaglio è stato curato, non si può non apprezzare l'opera. Molto piacevole e ben adatta la colonna sonora. Sono certa che Shinkai saprà creare altre belle opere come questa, se non di più.


Commento di Fabiojappo

Hoshi wo ou kodomoL’accettazione della perdita di una persona cara, della morte come parte della vita. È questo il tema del nuovo lavoro di Makoto Shinkai. D’altronde l’elaborazione del lutto è uno dei grandi argomenti trattati spesso dal cinema giapponese. L’animatore e regista, in cui tanti vedono il vero erede di Miyazaki, lo fa con un film che un po’ sorprende pensando all’opera che lo ha lanciato qualche anno fa: “5 centimetri al secondo”.

Infatti in “Hoshi wo ou kodomo” c’è una forte componente shonen, d’azione, che prevale sulla narrazione malinconica e intimista. Shinkai colpisce ancora una volta per la cura prestata al particolare, per i magnifici sfondi. Un’autentica gioia per gli occhi. Presenti inoltre richiami ghibliani che gli appassionati coglieranno facilmente. La storia, arricchita con riferimenti leggendari, non manca di emozionare. Ma Shinkai dimostra di non avere (ancora) grandissime capacità a livello di sceneggiatura, di scrittura (lo stesso difetto mostrato in “5 centimetri al secondo”). Da questo punto di vista ha ancora molto da imparare dal Maestro…


Commento di ~Shiokaze~

Hoshi wo ou kodomo
Un’opera profonda che tratta tematiche attuali, in quanto il desiderio di riportare in vita i propri cari è da sempre celato nel cuore di ogni essere umano. Attorno a tale aspirazione si intreccia una trama complessa i cui elementi sono quasi un mosaico delle varie culture asiatiche e traggono anche qualche tassello dal mito greco, evidenziando così l’antichità di tale sentimento insito nell’animo umano e la volontà dell’uomo di arrivare ad un suo compimento, seppur affidandosi a riti e credenze piuttosto “effimeri”.

Parlando dell’aspetto tecnico, i disegni non hanno nulla da invidiare a quelli dei migliori lungometraggi dello Studio Ghibli: dal tratto pulito e i colori intensi, essi possono vantare una grande attenzione al particolare e sfondi stupendi. La sceneggiatura è ricca di significati e pare essenzialmente legata ad essi, rendendola in alcuni punti assai lambiccata ma al contempo appassionante. In qualche tratto sono presenti delle lacune, tuttavia la storia resta abbastanza godibile. Molto belle anche le musiche, delicate e adatte alle atmosfere.


Hoshi wo ou kodomo

Hoshi wo ou kodomo


Per chi fosse interessato c'è qui un'interessante intervista all'autore Makoto Shinkai.


Il film è uscito in DVD e Blu-ray in Italia con il titolo Viaggio verso Agartha
pertanto i sottotitoli sono stati rimossi.
Sub Ita

Hoshi wo ou kodomo
 (La locandina cinematografica)

- Trailer -


Makoto Shinkai
Children Who Chase Lost Voices From Deep Below Sub Ita

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