domenica 23 ottobre 2011

Pitfall

PitfallUn tormentato minatore con l’impassibile figlio, lascia una non ben identificata miniera per cercare un lavoro decente lontano dalle condizioni disumane di lavoro delle miniere. In città trova impiego presso un'altra compagnia di estrazione, fino a quando un giorno il suo supervisore lo avvisa che un'agenzia vuole assumerlo personalmente. Tuttavia, quando il minatore e suo figlio arrivano al luogo designato, si imbattono in un villaggio inquietante e desolato in cui l’unico residente rimasto è un’annoiata proprietaria di un negozio di caramelle in attesa di una lettera dal suo amante. Ma ecco che il minatore incontra un uomo in guanti bianchi che incomprensibilmente lo condurrà al suo destino.


Recensione di Picchi
Pitfall
Pitfall accusa il capitalismo della potente industria consumatrice e il suo incessante calpestio disumano in modo realistico, ma alleggerito dalla presenza della ghost story. Bellissime le scene in cui gli attori-fantasmi scivolano intorno agli attori-vivi. La colonna sonora del maestro Toru Takemitsu è perfettamente in sintonia con l'atmosfera e il ritmo del film.

Basato sulla sceneggiatura sperimentale del romanziere Kobo Abe, Otoshiana (titolo originale) è un ritratto inquietante, surreale e suggestivo sull’alienazione, sulla bancarotta spirituale, e sulla decadenza morale.  Il regista unisce un crudo realismo con l’incubo psicologico Kafkiano, giocando tutto su un piano di illogicità.
Non di meno è la forte connotazione di denuncia sulle condizioni dei lavoratori, soprattutto dei minatori. Teshigahara ha descritto la sua pellicola come un documentario-fantasy, per la presenza di fantasmi e perché il film, girato nel Kyushu, è stato integrato con alcune scene reali di frane nelle miniere che affliggevano realmente quell'area. Rimane comunque un film di difficile etichettatura: noir sociale? Dramma criminale? Documentario fantasy?

PitfallUn regista che apprezzo particolarmente, ahimè, poco conosciuto in Italia e poco conosciuti i suoi film oltre a quelli citati qui di seguito. Otoshiana è il primo lungometraggio del regista, dove già sono visibili le bozze tematiche presenti nei suoi futuri film: l’esistenza, trattata nel rinomato Woman in the dunes (1964) e l’identità, analizzata poi in The face of another (1966).
Per i suoi sforzi con l’esordiente Pitfall, Teshigahara ha vinto il premio “Miglior regista esordiente” della NHK e il film ha guadagnato l'onore, raro per un regista alle prime armi, di essere rilasciato all'estero.
Fu presentato nella Settimana Internazionale della Critica al 16° Festival di Cannes.


(Versione:  DaveRip 1cd / 1,91)
[Sub Ita]
- Trailer -






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